Ringrazio Carlo Stagnaro per avermi dato l’ispirazione a stendere questo saggio con i suoi preziosi approfondimenti (www.endore.it/arretrati/1/articoli/brea.pdf e http://www.ideazione.com/settimanale/numeri_speciali/speciale_Tolkien/mingardi_stagnaro.htm).
I – STORICITÀ
Chi si accingesse a studiare “Educazione civica delle popolazioni di Arda” avrebbe un bel po’ da sudare: in effetti Tolkien ha lasciato scritto ben poco di chiaro e il resto si deve dedurre. Dopotutto, il suo intento era quello di dare all’Inghilterra uno sfondo mitologico, non quello di inventare sistemi giuridici!
Le maggiori fonti disponibili in italiano sono ovviamente Il Silmarillion, Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli, I figli di Húrin e I Racconti incompiuti (ovvero, da un punto di vista “interno”, il Quenta Silmarillion, l’Akallabêth, Gli Anelli di potere, il Libro rosso dei Confini occidentali e varie cronache e canti, come il Narn i hîn Húrin, il Lay di Leithian e La moglie del Marinaio).
Disponiamo di rade notizie su come si governavano gli Stati nella Terra-di-Mezzo, che erano per lo più monarchie assolute: alcuni punti notevoli sono:
· la descrizione del giudizio di Thingol su Túrin in seguito alla morte di Saeros[1] (potremmo definirla accusa di “elficidio colposo”) e il fatto che il Re del Doriath avesse dei consiglieri, tra cui anche capi militari, come Mablung;
· la condanna a morte di Eöl a Gondolin da parte di Re Turgon in seguito all’uccisione della sorella Aredhel[2];
· gli accenni sul governatore di Esgaroth[3];
· il giudizio di Re Aragorn su Beregond[4];
· l’accenno al fatto che gli Orientali erano organizzati in una confederazione di tribù
· la descrizione dell’organizzazione della Contea e di Brea[5].
Leggiamo nella storia di Aldarion ed Erendis che Númenor era divisa in “regioni” o “circoscrizioni” delle quali ognuna mandava uno o più rappresentanti (dal testo non è chiaro) al Regio Consiglio; questi rappresentanti dovevano la loro nomina non alla “discendenza o censo, bensì per l’amore e la stima di cui godevano nelle rispettive province”: una cosa tutto sommato molto democratica!
Sul funzionamento del Consiglio dello Scettro è da notare le ormai celebre “nota 23” ad “Aldarion ed Erendis”. Vedere infra.
Quanto ai poteri del Re di Númenor non sappiamo molto, ma probabilmente non era un sovrano del tutto assoluto come Thingol, che racchiudeva nella sua persona i poteri legislativo, esecutivo e, s’è visto, giudiziario, ma piuttosto più “liberale” in quanto l’unica cosa che sappiamo è che era lui a deliberare e promulgare le leggi, ed è lecito pensare che una cultura come quella Númenoreana avesse ormai sviluppato un certo decentramento del potere.
Anche nei Regni in esilio, come Gondor (ma probabilmente anche ad Arnor) il Re era affiancato da un Consiglio e da Ministri, oltre che, più tardi nella Terza Era, dai Sovrintendenti.
Pare che il Consiglio di Gondor avesse le stesse funzioni di quello di Númenor, e nel saggio “Le Palantíri”[6] Tolkien fa l’esempio del potere dei Ministri di consultare le Pietre Vedenti su incarico del Re.
E Valinor? Come Michael Martinez ipotizza nel suo Parma Endorion nella Contrada beata gli Elfi per lo più non facevano niente di “amministrativo” e comunque il potere temporale era esercitato dai Valar.
[1] I Figli di Húrin, cap. V “Túrin nel Doriath” (già in Racconti Incompiuti, Parte Prima, II)
[2] Il Silmarillion, Quenta Silmarillion, cap. XVI “Maeglin”
[3] Lo Hobbit
[4] Il Signore degli Anelli, Il ritorno del Re, Libro sesto, cap. V “Il Sovrintendente e il Re”
[5] Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello, Prologo e Libro Primo
[6] Racconti Incompiuti, Parte Quarta, III
Il Fosso di Helm