La storia dell’Elessar rimane tuttora piuttosto oscura e confusa, nonostante un breve scritto di quattro pagine sia stato pubblicato all’interno dei Racconti Incompiuti. Si tratta della gemma elfica donata da Galadriel ad Aragorn poco prima della partenza della Compagnia da Lòrien. Nel Signore degli Anelli viene descritta come “una grande pietra verde e limpida, incastonata in una spilla d’argento a forma d’aquila con le ali distese, che sfavillava alla luce come il sole tra le foglie della primavera”. L’origine di questo gioiello è narrata in tre versioni contrastanti fra loro, scritte probabilmente a distanza di molti anni l’una dall’altra.
Nei Racconti Incompiuti si dice che l’Elessar fu fabbricato a Gondolin da un orafo di nome Enerdhil. Enerdhil amava profondamente tutte le cose verdi e sopra ogni cosa amava guardare la luce del sole filtrare tra le foglie degli alberi. Fu così che egli concepì il desiderio di fabbricare una gemma che riflettesse la luce del sole, proprio come le verdi foglie degli alberi e, con meraviglia dei Noldor stessi, ci riuscì. La leggenda narra che, guardando attraverso la pietra tutte le cose bruciate o consumate, queste venivano viste come se fossero sane e immacolate, e che le mani di chi aveva portato quel gioiello avessero il potere di guarire le ferite e alleviare le sofferenze.
Enerdhil donò l’Elessar a Idril Celebrindal, figlia di Turgon di Gondolin, e si racconta che quando la città venne invasa e data alle fiamme, Idril portasse la gemma in petto e per questo fu risparmiata dall’incendio. Prima di lasciare la Terra di Mezzo, Idril donò l’Elessar a suo figlio Eärendil, che la portò con sé in tutti i suoi viaggi, finché non partì per il Reame Benedetto.
A questo punto la leggenda si divide in tre versioni:
- Nella prima versione l’Elessar di Eärendil viene riportato nella Terra di Mezzo dal Maia Olòrin (più tardi conosciuto come Gandalf il Grigio), e da questi donato a dama Galadriel affinché preservasse dall’usura del Tempo le contrade dove ella dimorava.
- Nella seconda versione l’Elessar consegnato da Galadriel ad Aragorn nel Signore degli Anelli non è l’originale fabbricato da Enerdhil, bensì una riproduzione più ingegnosa e limpida seppure con poteri minori della prima, prodotta dal noto Celebrimbor per amore della Dama del Bosco d’Oro.
- Infine un’ultima versione, che differisce sostanzialmente dalle precedenti, in quanto afferma che anche il primo Elessar fu fabbricato da Celebrimbor in Gondolin, cancellando dunque la figura di Enerdhil dalla storia.
Per quanto riguarda la prima versione, essa è forse la più controversa delle tre. Nel racconto infatti si parla di un incontro fra Galadriel ed Olòrin quando questa “dimorava sotto gli alberi di Boscoverde il Grande”. Nei racconti incompiuti si afferma che Galadriel abbandonò l’Eregion per trasferirsi nel Lòrinand (il reame elfico che si estendeva fin nelle foreste su entrambe le rive del Grande Fiume, comprendendo anche la regione meridionale di Bosco Atro che più tardi assunse il nome di Dol Guldur) tra il 1350 e il 1400 della Seconda Età e vi rimase probabilmente fino a un periodo compreso fra il 1700 e il 1800, quando decise di trasferirsi nel Belfalas con Celeborn, per poi ritornarvi nel 1981 della Terza Era. Considerando che Dol Guldur fu fondato intorno all’anno 1050 della T.E possiamo già escludere l’ipotesi che Galadriel abbia vissuto, nella Terza Era, alcuni anni nella regione meridionale di Bosco Atro, e che all’epoca del ritorno in Lòrinand il reame comprendesse soltanto il territorio a Ovest dell’Anduin. Ma sappiamo anche che gli Stregoni, e quindi anche Gandalf, fecero la loro prima comparsa sulla Terra di Mezzo intorno all’anno 1000 della Terza Era. Tutto ciò lascia pensare che Olòrin avesse già compiuto alcuni viaggi nella Terra di Mezzo, prima di esservi inviato come Istar. Questo confermerebbe un’affermazione, tratta da un saggio sugli Istari, secondo cui Olòrin si recava spesso fra gli Elfi della Terra di Mezzo invisibile o in forma di uno di essi, infondendo nei loro cuori belle visioni e saggi consigli (questo spiegherebbe anche il motivo per cui nel racconto viene usato il nome Olòrin anziché Gandalf o Mithrandir, o uno qualsiasi degli altri nomi adottati dal Maia nella Terra di Mezzo durante la Terza Era). Considerando questo ed altri fattori, possiamo datare l’incontro fra Galadriel e Olòrin fra il 1350 e il 1695 circa (anno in cui gli Elfi di Eregion smascherarono il tradimento di Sauron e nascosero i Tre Anelli), presumendo che, dopo aver ricevuto Nenya, Galadriel non avrebbe più sofferto per il progressivo invecchiare delle sue terre, a causa del potere benefico dell’anello (motivo per il quale in seguito Galadriel donò l’Elessar a Celebrìan sua figlia).
Nella seconda versione si afferma invece che Celebrimbor fu uno degli artieri di Gondolin, amico di Enerdhil, ma del soggiorno di Celebrimbor a Gondolin non si fa menzione in nessun altro scritto; nel Silmarillion si dice anzi che, quando suo padre Curufin si dipartì dal Nargothrond, egli ripudiò le sue azioni e rimase in quel regno. Cosa sia accaduto dopo la caduta del Nargothrond ai superstiti del reame non viene detto da nessuna parte, ma mi pare assai improbabile che questi riuscissero a trovare la via segreta per Gondolin e che fossero poi accolti lì da Turgon (in verità da alcuni scorci si potrebbe dedurre che i pochi superstiti del Nargothrond si rifugiarono sull'isola di Balar raggiungendo le genti di Cìrdan che già vi dimoravano).
Tutto ciò fa pensare che la versione più accreditata possa essere la prima, anche se la possibilità di alcuni viaggi compiuti da Olòrin nella Terra Mezzo prima della Terza Era resta comunque soltanto un’ipotesi che non è attestata chiaramente altrove.
Tinúviel
Il Fosso di Helm