Il Fosso di Helm

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Le Palantíri

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le palantíri, che come si sa rappresentano le “pietre della veggenza” per il popolo númenoreano, hanno un ruolo piuttosto importante nello sviluppo dei fatti nel signore degli anelli, in quanto tramite una di esse sauron si impossessa del volere di denethor, sovrintendente di gondor. questo fatto può indurre a pensare che le palantíri fossero oggetti pericolosi, che traessero in inganno e che fossero strumento di male; ma questa è una convinzione sbagliata. le palantíri, suddivise nel reame númenoreano sulla terra di mezzo fra il regno di gondor (quattro) e quello di arnor (tre), caddero presto in disuso.

il regno di arnor, possedeva le palantíri di colle vento, annúminas e quella situata in elostirion sugli emyn beraid. le prime due, spostate a Fornost nel 1409 dopo la distruzione di colle vento da parte di angmar, andarono perdute nel naufragio di arvedui nella baia di forochel nel 1975, mentre la terza, dotata di poteri speciali, fu conservata al suo posto, finchè venne portata via sulla nave bianca alla fine della terza era. 

per quanto riguarda le pietre di gondor, esse erano quelle di orthanc, minas tirith, osgiliath e minas ithil. la pietra di osgiliath finì nell' anduin nel 1437, durante il periodo della lotta delle stirpi, mentre la pietra di ithil venne catturata dal nemico quando sauron si impossessò di minas ithil (2002), trasformandola poi in minas morgul, e andò perduta con la rovina di mordor; è proprio tramite questa palantír che l'oscuro signore si mette in contatto con denethor. la pietra di orthanc cadde nelle mani di saruman, che la utilizzò con tutta probabilità per comunicare con sauron, e venne rimessa al suo posto da aragorn dopo che divenne re. la pietra di anor divenne quasi inservibile dopo che denethor si bruciò, perchè da allora chi vi avesse guardato dentro non avrebbe visto altro che due mani bruciate, a meno che chi guardasse fosse una persona con una grande forza mentale. quindi l'unica palantír "seria" che rimase fu quella di orthanc.

per quanto riguarda il loro utilizzo, le palantíri venivano in passato utilizzate per comunicare fra i due regni, quello del nord e quello del sud.

quando due pietre non erano in comunicazione fra di loro, il loro possessore poteva concentrarsi su eventi lontani, il che però richiedeva un notevole impegno mentale e fisico. solo un re, un guardiano ad essa preposta o, in seguito, un sovrintendente, poteva consultare le palantíri; per tutti gli altri queste rimanevano mute. dei sovrintendenti, nessuno osò mai consultare la palantír di minas tirith, perché essa, detta anche la pietra di anárion, era la più strettamente legata alla pietra di ithil posseduta da sauron (che finirà distrutta durante la rovina di mordor); solo denethor ii, sovrintendente di gondor nell'epoca della guerra dell'anello, osò tanto, e si è accennato precedentemente a come sauron fosse appunto riuscito a condizionare denethor. va però detto che quest’ultimo era uomo dalla forte personalità, non facilmente condizionabile. sauron perciò non riesce a condizionare le sue decisioni, cosa che avrebbe potuto fare con chiunque altro dalla resistenza mentale più scarsa, bensì provoca in lui un senso di sconfitta, che lo porta ad arrendersi.

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