Il Fosso di Helm

Approfondimenti

Organizzazione militare dei Númenórean

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i dúnedain (o numenoreani) appresero l’arte di forgiare dai noldor; essi però utilizzarono inizialmente questa arte per fabbricare oggetti che nulla avevano a che fare con la guerra. venivano tuttavia forgiate con grande abilità spade, lame d’ascia, punte di lancia e coltelli, senza che però venissero usate sull’isola di númenor, visto che non ce n’era bisogno. era invece molto utilizzato l’arco, che assurgeva a essere uno dei passatempi preferiti dei dúnedain sulla loro isola. in tempi più tardi, durante le guerre sulla terra di mezzo, gli arcieri númenórean erano temutissimi, perché scagliavano davanti a loro una nuvola fittissima di frecce letali per il nemico. gli arcieri del re si servivano di archi d’acciaio cavo, con frecce impennate di nero e lunghe più di 30 centimetri.

i dúnedain giravano disarmati sull’isola di númenor; solo il re e quasi tutti i grandi capi avevano una spada un tempo appartenuta ai loro padri. per l’erede al trono veniva invece forgiata una spada nuova il giorno in cui egli diventava regnante a tutti gli effetti. durante i loro viaggi sulla terra di mezzo, i númenórean si mescolarono alle popolazioni indigene disarmati, insegnando loro l’arte del forgiare; e proprio quest’arte adoperarono gli uomini che divennero loro nemici, con grande dolore da parte dei númenórean. quando i dúnedain si stanziarono sulla terra i mezzo ebbero ben presto a che fare con numerose guerre che li costrinsero a sviluppare strategie militari che si adattassero ad ogni situazione sul campo di battaglia. esistono diverse formazioni che i númenórean creavano durante una battaglia, e di queste ne conosciamo due: il thangail e il dírnaith.

il primo significa, in lingua sindarin (cioè la lingua parlata normalmente dalla gente di Elendil) “recinto di scudi”. questa formazione era di carattere difensivo, e consisteva nel creare due muri di scudi in forma di semicerchio, con la possibilità di unire le due estremità della barriera così da avere un recinto chiuso. le muraglie di scudi venivano difese dall’interno dai dúnedain, che allontanavano il nemico con le loro lance lunghissime o scagliandogli addosso le loro frecce. in quenya questa formazione era detta sandastan, “barriera di scudi”, che deriva dal primitivo thanda, “scudo”, e stama, “sbarrare”. nel termine sindarin, il secondo elemento era un altro: cail, designante un recinto o palizzata di punte o pali aguzzi. questo, nella forma primitiva kegle, derivava da una radice keg- “sporgere”, “essere irto”, reperibile anche nel primitivo termine kegya “siepe”, donde il sindarin cai (confronta morgai).

il dírnaith era invece una formazione militare dallo spiccato carattere offensivo, visto che si trattava di scagliare i soldati disposti a cuneo da breve distanza contro un nemico non ancora schierato, oppure su soldati in campo aperto. il nome di questa formazione, in quenya nernetha, “uomo lancia”, possiede la radice quenya nethe e quella sindarin naith, che designava ogni formazione o oggetto che finisse a punta: un ferro di lancia, un contrafforte, un cuneo, un promontorio lungo e stretto (radice nek, “stretto”); confronta il naith del lórien , la contrada all’intersezione del celebrant e dell’anduin, che nel punto in cui i due fiumi effettivamente confluivano era più stretta e acuminata di quanto non si possa indicare su una mappa a piccola scala.

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